Porre in versi i propri pensieri è sempre indice di estrema gentilezza . Ma nel caso del giovane Salvatore Cotena alla gentilezza si accompagna un vivo senso della storicità della vita , scorsa per lui attraverso la fanciullezza in una famiglia numerosa, negli affetti familiari, sopratutto del padre e della madre , ed infine della moglie e della figlia Rosa, così come appare dal titolo del suo libro "Canto in poesia" con sottotitolo "Versetti e pensieri di questo mio ultimo ventennio" . Proprio leggendo attentamente l'opera , si nota una profonda semplicità che è la caratteristica più bella dei versi in essa contenuti, come ha ben messo in luce la poetessa Tina Piccolo. E' una semplicità alla quale non si era più abbituati nel leggere poesia contemporanea ,proprio perchè il verso preferisce l'estrosità della tecnica alla semplicità del pensiero . Ecco perchè il giudizio di un lettore che ami la bontà e le cose belle non può essere che positivo , positivo anche dopo aver letto la seconda parte del libro che l'autore intitola "Napoletanità" , quasi volesse mettere chiaramente in luce che egli è un figlio di quella partenope che ha dato sempre vita all'arte di poeti e di cantori . Cantore nuovo è Salvatore Cotena che riconosce : (Nel mio dialetto ci sono lingue diverse mescolate tra di loro) . Ed è, questo riconoscimento , non poca cosa se si pensa che egli , anima napoletana, è capace di dire cose profonde e sincere in una chiara, forbita, interessante espressione italiana .
Prof.Tobia D'Onofrio
poeta e scrittore
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